24 agosto 2013

SPEEDWAY: CHE SPETTACOLO LA TAPPA LETTONE DI DAUGAVPILS!

Tecnica, coraggio, adrenalina e tanta tensione. Quattro dei tanti elementi che fanno dello speedway uno sport semplicemente meraviglioso. Lo si sapeva, ma l'ennesima conferma arriva dal Grand Prix della Lettonia ,disputatosi sabato 17 agosto, a Daugavpils al Lokomotiv Stadium. Probabilmente uno dei più bei Grand Prix degli ultimi anni, dove è successo di tutto, dove si è visto più che mai quanti danni possa fare la pressione per la vittoria su un pilota.

Ma andiamo con ordine: prima di tutto arriva il colpo di scena dal leader del mondiale. Emil Sayfutdinov, 24 anni, sperava di non deludere tutti i suoi tifosi arrivati dalla vicina Russia, ma la pressione gli ha giocato brutti scherzi. Nella batteria decisiva per entrare nelle semifinali cade, e lo fa dimostrando forse poca esperienza, o troppa tensione essendo il leader del mondiale, con un po' più di calma forse ce l'avrebbe fatta, ma conoscendolo ha rischiato il tutto per tutto pur sapendo del rischio di rimanere a mani vuote. Esatto opposto per il nuovo leader del mondiale, l'inglese Tai Woffinden, bravo, anzi bravissimo, ad "accontentarsi" di non provarci troppo perchè ora ogni singolo punto potrebbe fare la differenza, ha dimostrato una gestione della gara incredibile, diciamolo tranquillamente: pronto per vincere un mondiale!

E poi Lebedevs. Pilota lettone, chiamato a fare da wild card. Vi ricordate Michael Jepsen Jensen? Ecco sembrava la serata perfetta per ripetere quell'impresa del danese dell'anno scorso. Il vantaggio di conoscere la pista in ogni suo centimetro però non gli è bastato: siamo alla semifinale quando compie un sorpasso da cineteca ed è secondo. Ultimo giro, o meglio, penultima curva, quando tutto sembrava già deciso ecco l'errore che che si ricorderà tutta la vita, gli costerà la finale di un Grand Prix, in casa, davanti ai propri tifosi. Occasioni che non passano tutti i giorni.

Se ci fosse da scrivere un libro su questo Grand Prix lettone, l'ultimo capitolo sarebbe intitolato "La Finale", e di sicuro sarebbe bello lungo. Sembra una lotta a due il mondiale, ma ecco che il vecchio marpione danese di Nicki Pedersen ha l'occasione della vita per riaprire un mondiale che lo porterebbe a giocarsi l'alloro contro due "ragazzini", e dal canto suo avrebbe tutta l'esperienza necessaria in questi casi. Come se non bastasse la tensione pre-gara si raddoppia perchè il nastro non si alza correttamente e si deve ripetere tutto. Tensione a mille, tensione che si prende gioco di Pedersen, tocca il nastro anticipatamente, partenza anticipata che gli costa la squalifica e...no il mondiale no, perchè tutto è ancora possibile, ma sicuramente quei punticini della finale sarebbero stati una gran botta di morale per il finale di stagione.

Il "vecchietto": quando meno te l'aspetti, dopo tutto quello che è successo, due parole le merita anche il podio. La zampata vincente è del sempreverde americano Greg Hancock, 43 anni, alla sua terza vittoria su questa pista, un feeling speciale con Daugavilps, e si ritrova al centro di un podio con alla sua destra l'australiano Darcy Ward e alla sua destra Tai Woffinden, due giovanissimi, il futuro dello speedway pronto a darsi battaglia i prossimi anni.
Che il Rietumu Bank Latvian Fim Speedway Grand Prix abbia inciso sul mondiale è, come si suol dire, poco ma sicuro, e come dire: That's Speedway!

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