16 dicembre 2014

UNA SFIDA PERSA IN PARTENZA...ROMA 2024!!!

Non c'è peggior cosa di perdere senza averci provato...parole sante, ammirevoli, che oggi l'onorevole Renzi ha espresso di fronte alla folta platea, che all'annuncio di una possibile Roma 2024 esultava come se in colpo solo l'Italia abbia risolto tutti i suoi problemi. Non facciamoci ingannare, l'Olimpiade è una cosa seria e va costruita con persone serie, non tutti la possono ottenere!
De anni fa Monti annunciava la rinuncia per la candidatura al 2020, ma ora Renzi volta pagina: cos'è successo in questo lasso di tempo? L'economia è ritornata dentro i binari della normalità? L'ottimismo esce dai confini? Oppure si tenta l'ultima insperata mossa? Mi sa che c'è da prendere l'ultima domanda se si vuole dare una motivazione a questa scelta.
Analizziamo come vengono considerate le Olimpiadi negli altri paesi sotto vari punti di vista: organizzare un'Olimpiade estiva significa spendere 10 miliardi, lasciamo perdere il fatto che noi italiani siamo bravissimi a far lievitare i costi, mentre un'Olimpiade invernale vale circa un terzo come spesa. Atene ha speso 15 miliardi, Pechino 60 e Londra 10 nelle ultime tre edizioni olimpiche disputate, risultato? Ad Atene le strutture sono state abbandonate per darvi un'idea pensate a ciò che si voleva fare (e non è stato fatto, o comunque in parte) per i Mondiali di nuoto di Roma 2009, a Pechino le cose sono andate diversamente data la solidità positiva del paese, a Londra un'altra miriade di polemiche per la gestione delle infrastrutture e per quelli che poi sono i costi effettivi che in partenza erano stati stimati in altri numeri. 
L'Olimpiade non conviene più. Conclusione a cui sono già arrivati paesi ben più avanti dell'Italia che ci hanno già fatto quattro conti e hanno visto che l'ondata positiva dei Giochi è da rivedere, quello che si è visto con Barcellona 1992 sembra alquanto irrealizzabile ora come ora, o quantomeno la situazione e il contesto erano ben diversi. Otto nazioni si sono già sfilate per l'assegnazione dei Giochi invernali del 2022, secondo voi perchè? Perchè la Svizzera, si la Svizzera, ha fatto un referendum per Saint Moritz 2022 e la gente ha risposto quasi totalmente in maniera negativa? E in Polonia più o meno vi è stata la medesima situazione, oppure in Svezia e in Norvegia dove si è fatto il referendum per vedere se la gente vuole o meno un evento del genere. Una volta intervistata quella gente ha espresso il proprio disappunto verso una spesa che sarebbe folle, perchè prima vanno risolti altri problemi, poi si può rischiare a ottenere l'impossibile.
Altro punto dolente. Perchè concentrare tutti i soldi per un evento quando invece si potrebbero dare soldi alle singole federazioni per crescere? Eclatante è il caso negli sport invernali tanto per fare un esempio: il biathlon ha potenzialità da grande nazione, nel fondo con tutto il rispetto per chi ci prova, ma con gli errori del passato stiamo facendo ridere, nello snowboard ce la giochiamo, nello sci alpino se non ci muoviamo diventeremo piccoli piccoli, e pure soldi all'orizzonte per investimenti nei vari settori non si vedono. Come mai? Vergognoso quello che è successo nel mondo dei moguls: Deborah Scanzio, atleta da prime dieci del mondo è stata costretta a cambiare nazionalità (passata alla Svizzera) perchè la federazione italiana vi ha chiuso il settore avendo solo quell'atleta all'attivo. 
Un'altro aspetto da considerare, come in tempi non sospetti qualcuno ha già detto, sono le nuove norme del CIO. Il fatto di disputare un'Olimpiade in città diverse della stessa nazione non significa ridurre i costi da quel punto di vista, anzi, le strutture vanno sempre realizzate e a pensarci bene la rete dei trasporti va comunque potenziata in tutto il paese, e non in una singola città! Venezia? Milano? Roma? Beh, un'Olimpiade va data a chi se l'è guadagnata e a chi se la può permettere (mi hanno da sempre insegnato che "si fa il passo secondo la gamba"), secondo voi con tutto quello che è successo vi è una città tra le tre citate che se l'è guadagnata? 
Senza dubbio vi sono anche gli aspetti positivi, li lascio a voi perchè a caldo vedo solo una negatività astronomica di fronte a questa candidatura, ma vi invito a guardarvi attorno perchè l'Italia ha bisogno d'altro ora come ora. Un grosso in bocca al lupo lo auguriamo a chi da Gennaio cercherà l'impresa con i soldi dei cittadini, intanto fino al 2017, poi da settembre di quell'anno se sarà Roma 2024 non esultate perchè l'Olimpiade la si deve giudicare anche negli anni successivi alla realizzazione...


15 dicembre 2014

SUPERHOFER!!! AVANTI COSI' RAGAZZE...

Karin Oberhofer
Mentre in altri sport si arranca continuamente dopo aver toccato il fondo a Sochi 2014, nel biathlon la storia è profondamente diversa. Programma, tecnici all'altezza e impegno da parte di tutti, mescolati a quei pochi soldi concessi a questo sport da chi per esso, fanno si che si continui a sciare e sparare col sorriso.
Arrivano i podi, due consecutivi, con due atlete diverse, ma del farci l'abitudine ai sogni di gloria ancora non se ne parla, sarà argomento del futuro. Intanto godiamo splendidi piazzamenti, coronamenti di sacrifici e di duro lavoro, l'ultimo con Karin Oberhofer che dopo aver sfiorato il podio e l'impresa della vita in terra olimpica l'anno scorso, finalmente l'ha ottenuto nella sprint, alternandosi con Dorothea Wierer che una settimana prima ci aveva già deliziato col terzo posto di Ostersund nell'inseguimento. Da Hochfilzen se i risultati dicono che Nicole Gontier dovrà lavorare ancora al poligono, il contrario lo è per la giovanissima Lisa Vittozzi. Il tesoro italiano, in veste della sappadina, continua a sfornare prestazioni da urlo al poligono, e sugli sci le basi ci sono; non esaltiamoci, ancora da lei non le si chiede nulla. 
Fanno un passo indietro i maschietti. Nessuno a caccia di punti in terra austriaca, ma ne resta la buona prova in staffetta con l'ottavo posto. Impressionante è il livello di competitività in campo maschile, non è permesso sbagliar nulla perchè troppi sono i contendenti, ma come il passato ci insegna i nostri potrebbero venir fuori nella seconda parte di stagione, quando ci saranno anche i mondiali finlandesi.
Non ci si ferma, via tutti in Slovenia, a Pokljuka, magari con una nutrita presenza anche di tifosi italiani che si sposteranno in massa per sostenere i nostri beniamini, in particolare il Frassinoro Biathlon Friends che come di consueto non manca all'appuntamento vicino il confine italiano!

10 dicembre 2014

E CHI NON SOGNA CON QUESTA ITALIA NEL BIATHLON?

Dorothea Wierer
"Se il buongiorno si vede dal mattino...", recita così un famoso detto che se preso con le dovute maniere e applicato al biathlon ci fa sognare e non poco. Ce ne torniamo a casa da Ostersund con l'oro tra le mani, ma totalmente consapevoli che il tutto va coltivato e lasciato maturare con pazienza perchè non è nell'immediato che si pretendono le vittorie, i podi, l'impossibile, ma soltanto la crescita, poi a fine 2018 trarremo le somme. 
Bene gli uomini, benissimo le donne. La differenza tra i due sta nell'orizzonte, mentre tra i primi Lukas Hofer e Dominik Windisch fungono da conferme, dietro per ora si intravede solo un Thomas Bormolini, capace di dimostrare una gestione mentale della gara impeccabile. Nel gentil sesso qualcuno già si frega le mani e pensando al futuro non può che esser così, Dorothea Wierer si sta rivelando quella potenziale campionessa che già qualcuno auspicava in tempi non sospetti, Karin Oberhofer sugli sci è dietro solo a poche e se poi aggiusta il tiro, come l'altra azzurra Nicole Gontier, allora ci siamo. Strabiliante l'esordio in Coppa del Mondo di Lisa Vittozzi, 30 su 30 al poligono e sugli sci niente male, forse Michela Ponza comincia a tremare...? 
Si dice che sognare è forse una delle azioni più belle dell'uomo, e allora facciamolo perchè con dati alla mano è lecito farlo nel biathlon, consapevoli che se lasciamo tempo al tempo, da qui a quella tanto nominata Pyeongchang 2018 ci toglieremo grandissime soddisfazioni in un meraviglioso mondo sportivo chiamato Biathlon!

03 dicembre 2014

INIZIA OGGI LA FAVOLA DEL BIATHLON...

Il via ufficiale con la staffetta mista è stato dato domenica scorsa, ma oggi con la prima individuale di stagione comincia in maniera ufficiale quel magico sport chiamato biathlon, nell'incantevole scenario invernale svedese di Oestersund. 
Velocità, resistenza, freddezza, agilità e fatica, sono 5 dei tanti elementi che come mattoncini compongono l'essenza del biathlon, uno sport in continua ascesa, purtroppo talvolta macchiato dal peccato chiamato doping. Grazie alla medaglia olimpica di Sochi 2014, cominciano a prestare attenzione anche noi italiani, anche se molti lo considerano sport minore, per fragili ecc. ecc., non di certo uno sport nazionale come lo è in Germania e Norvegia per esempio, dove la gente nei momenti clou (vedi ai tempi recenti con Magdalena Neuner, oppure nelle tappe di Oberhof e Ruhpolding) si ferma davanti ad un televisore per vedere le gesta dei propri beniamini. Eh si, perchè se non l'avete ancora provato, il biathlon trasmette un'adrenalina incredibile, fino a raggiungere momenti di tensione, quando un tiro eseguito col cuore a mille può valere una vittoria oppure una medaglia. 
L'Italia c'è, e come se c'è, in campo femminile abbiamo iniziato un quadriennio olimpico che ci potrebbe regalare emozioni fortissime a Pyeongchang 2018, atlete in grado di far la voce grossa fin da subito in Coppa del Mondo, ma sappiamo che a noi italiani riesce benissimo il ruolo di guastafeste quando dobbiamo metter pressione, quindi lasciamole il tempo che meritano. In campo maschile sono due glia atleti italiani di punta, dietro si fatica a trovarne altri due eventualmente competitivi per una staffetta; ma da Lukas Hofer sono attese grandi risposte. A differenza di quello femminile, il circuito maschile è molto più competitivo, con potenzialmente 20, 25 atleti in grado di vincere ogni volta, mentre nel femminile dietro a Makarainen e Domracheva vi è ampio spazio alle sorprese, anche grazie ai vari ritiri e pause maternità.
Due le "chicche" da tener conto: la tappa di Anterselva in Italia a gennaio per ammirare dal vivo tutti i protagonisti, e poi per gli appassionati più incalliti vi è il gioco manageriale chiamato Fantabiathlon completamente gratuito e ideato dal grandissimo Massimiliano Ambesi.
Buona stagione di Biathlon a tutti!!!

21 novembre 2014

CALENDARIO SPEEDWAY WORLD GRAND PRIX 2015

Cardiff, Millennium Stadium
E' uscito il calendario 2015 per quanto riguarda lo Speedway World Grand Prix, ma non ci sono buone notizie per l'Italia. Quella che è la Coppa del Mondo di questo meraviglioso sport, non farà tappa nel bel paese, ma per ammirare i funamboli dello speedway bisognerà recarsi nella vicina Slovenia a settembre. Otto saranno gli appuntamenti prima di arrivare oltre il confine italiano. Si partirà dall'inedita Varsavia, per proseguire nella new entry dell'anno scorso, ovvero Tampere in Finlandia. Praga e Cardiff rimangono eventi irrinunciabili di questo calendario. Daugavpils ritorna in calendario dopo l'esperimento Riga sempre in Lettonia; Malilla sarà la prima tappa svedese, per poi andare nel nuovissimo impianto danese di Horsens per quello che sarà uno degli appuntamenti più attesi. Nelle ultime 5 tappe due verranno corse in terra polacca, nella mitica Gorzow, e Torun, come penultimo appuntamento. Come si diceva, prima dello stadio interamente dedicato allo speedway di Torun, si passerà per la Slovenia con Krsko e per la sempre magica atmosfera della Friends Arena di Stoccoloma. Esce di scena la Nuova Zelanda che apriva le danze, ma da quest'anno si ritornerà nell'emisfero australe, a Melbourne per l'atto conclusivo.
Sorge spontanea una domanda: rivedremo ancora lo speedway mondiale in Italia? E' anche vero che competere con capitali, non solo di stato, ma intese come "capitali" di questo sport non sarà facile. Giusto che lo speedway possa risaltare dove pubblico e pubblicità non mancano...

05 maggio 2014

NEWS: LIVENTINAGORGHENSE, BENFICA, RICCARDO RICCO', EMANUELE SELLA, LIGA E PREMIER

Non lo è, ma se ci fosse un ordine di importanza sicuramente si guadagnerebbe il primo posto questa news. Ne avevamo già parlato in passato, quando il sogno si stava per realizzare. Ora che il tutto si è concretizzato possiamo citare lo slogan “il dilettantismo ha battuto il professionismo”. Come si diceva, la Liventinagorghense è ben conosciuta, non solo nella provincia di Treviso dove ha sede, non solo in Veneto, ma anche in Italia per aver partecipato alle finali scudetto per la categoria Giovanissimi e Allievi; ora il suo nome aumenta di valore con un titolo che ha dello storico, dell’incredibile, qualcosa che difficilmente si ripeterà in futuro. Nella categoria Giovanissimi Sperimentali, ovvero nel campionato dove presenziano tutte le squadre professionistiche, la Liventinagorghense è riuscita a portarsi a casa la vittoria del campionato. Un successo che ha un valore straordinario, come dire, un titolo che suona come uno scudetto per una dilettante, per il solo fatto di lasciarsi dietro tutte le top venete. Il giusto premio per una società che da anni lavora in maniera perfetta con il solo e unico obiettivo: creare giocatori ma prima di tutto uomini!

La "iella" che si aggirava in Portogallo l’anno scorso sembra esser andata via. Si era impossessata del Benfica, o come qualcuno l'aveva definita meglio "Bensfiga", in quello che sarà definito da tutti i suoi tifosi e addetti ai lavori come uno degli anni più bui. Perdendo solo 6 partite su 49, gli uomini di Jorge Jesus, non erano riusciti a conquistare nessun trofeo. Udite udite: finale di Coppa del Portogallo, finale di Europa League entrambi perse nei minuti di recupero, e come se non bastasse il campionato era stato perso alla penultima di campionato nello scontro diretto ancora una volta nei minuti di recupero. Il 2014 è nettamente un’altra storia, almeno per quanto riguarda il campionato, vinto e stravinto in anticipo. Sarà finale anche in Coppa del Portogallo e soprattutto ancora una volta finale in Europa League dopo aver eliminato la squadra che avrebbe potuto disputare la finale in casa, la Juventus. Non è finita, c’è da disputare anche la Coppa di lega portoghese, conquistata eroicamente in 10 contro 11 per più di un’ora contro i rivali di sempre del Portogallo ai rigori. Il morale non manca, ma bastasse solo quello…

Incredibile, pazzesco, inquietante. Non ci sono altri aggettivi, se non già ripetuti, per descrivere Riccardo Riccò. Non è bastata la squalifica fino al 2024 per l’ex ciclista che è stato beccato nuovamente a commercializzare quella maledetta Epo. Non ce la fa ad uscire da quel vortice che lo ha risucchiato e non lo libera più, la sensazione è che non sarà mai finita. Basta commuoversi di fronte ai suoi tweet “In un residence solo come il Panta”, oppure in occasione della sua autobiografia mai uscita “Comincia una nuova vita. Adesso comincerò a parlare di tutto il marcio che c’è nel ciclismo e di tutto quello che ho visto in questo falso mondo di ipocriti”. Aveva annunciato un nuovo progetto: stabilire il record di tutte le salite d’Europa, ovviamente una competizione senza controlli antidoping. Se qualcuno glielo permette è un folle. Questo non è sport!



Ancora ciclismo. Questa volta scrivo in prima persona. Era il 2008, mi apprestavo a seguire il Giro d’Italia per la prima volta. Pampeago e via il giorno dopo sulla Marmolada. Tutti quei beniamini visti in tv ora potevo ammirarli dal vivo. Che spettacolo. A Pampeago è un italiano che fa l’eroe, un vicentino. Emanuele Sella. Straordinario. Il giorno dopo? Ancora lui. Che impresa. Anzi che imprese in due giorni. Migliaia di persona in delirio per tifare un veneto in Veneto. Dopo qualche giorno si materializza quello che tutti pochi giorni prima dicevano ridendo: Emanuele Sella è dopato. Ma che schifo. Se torno indietro avrei la voglia di farlo cadere dato che lui con lo sport non centra nulla. Non è finita, leggendo la start list del Giro 2014 al numero 29 sapete chi c’è? Ancora lui. Allora non capite un cavolo, questo non deve più salire su una bici…



Se della Serie A vi siete stancati, Premier e Liga saranno la grande attrattiva. Che sfide: in Inghilterra il duello tra Liverpool e Manchester City, con il guastafeste del Chelsea sta appassionando tutti. Sarà la differenza reti a decidere il tutto? La Liga non è da meno: l’Atletico ieri sera ha perso la testa (2-0) a Levante, ma non ancora il campionato. All’ultima c’è Barcellona-Atletico, e ora i blaugrana sono di nuovo in partita. Pensate che nell’ultima giornata nessuna delle tre davanti ha vinto: Barcellona-Getafe 2-2, Levante-Atletico 2-0, Real Madrid-Valencia 2-2. Mamma mia!