Dorothea Wierer |
"Se il buongiorno si vede dal mattino...", recita così un famoso detto che se preso con le dovute maniere e applicato al biathlon ci fa sognare e non poco. Ce ne torniamo a casa da Ostersund con l'oro tra le mani, ma totalmente consapevoli che il tutto va coltivato e lasciato maturare con pazienza perchè non è nell'immediato che si pretendono le vittorie, i podi, l'impossibile, ma soltanto la crescita, poi a fine 2018 trarremo le somme.
Bene gli uomini, benissimo le donne. La differenza tra i due sta nell'orizzonte, mentre tra i primi Lukas Hofer e Dominik Windisch fungono da conferme, dietro per ora si intravede solo un Thomas Bormolini, capace di dimostrare una gestione mentale della gara impeccabile. Nel gentil sesso qualcuno già si frega le mani e pensando al futuro non può che esser così, Dorothea Wierer si sta rivelando quella potenziale campionessa che già qualcuno auspicava in tempi non sospetti, Karin Oberhofer sugli sci è dietro solo a poche e se poi aggiusta il tiro, come l'altra azzurra Nicole Gontier, allora ci siamo. Strabiliante l'esordio in Coppa del Mondo di Lisa Vittozzi, 30 su 30 al poligono e sugli sci niente male, forse Michela Ponza comincia a tremare...?
Si dice che sognare è forse una delle azioni più belle dell'uomo, e allora facciamolo perchè con dati alla mano è lecito farlo nel biathlon, consapevoli che se lasciamo tempo al tempo, da qui a quella tanto nominata Pyeongchang 2018 ci toglieremo grandissime soddisfazioni in un meraviglioso mondo sportivo chiamato Biathlon!
Nessun commento:
Posta un commento