Per Spagna, Turchia o Giappone oggi sarà un giorno memorabile, indimenticabile, perchè queste tre nazioni si giocano l'assegnazione delle Olimpiadi del 2020. Madrid, Istanbul e Tokyo, queste sono le tre città candidate, ognuna con grossi problemi che rispecchiano la nazione, debolezze che vanno nascoste per convincere il Cio che il proprio progetto è il migliore e che le criticità nazionali andranno superate. Ma andiamo ad analizzare in breve le tre candidature:
MADRID: la crisi economica è il punto debole, il paese non sta attraversando un buon momento e il tasso di disoccupazione è tra i più alti d'Europa. Se la gara si gioca sul piano economico, la Spagna avrebbe perso in partenza contro le altre pretendenti; ma per fortuna c'è anche un punto di forza: gli spagnoli sono alla quarta candidatura, le infrastrutture sono già conformi alle richieste del Cio per l'80%, quindi resterebbe da fare "solo" per un miliardo e mezzo di euro in sette anni.
ISTANBUL: sarebbe una decisione storica, ovvero sarebbe la prima città a maggioranza musulmana ad ospitare i Giochi. La debolezza da nascondere riguarda le proteste nel paese, politicamente ancora non stabilissimo e gran parte dell'indecisione arriva dalla Siria, ove se scoppiasse la guerra, la Turchia di certo non potrebbe dire di non essere coinvolta nel conflitto. Anche economicamente i fondi per gli eventuali Giochi non sono tantissimi, ma la fiorente situazione economica, in forte crescita, potrebbe far si che in corsa si venga a disporre di maggior denaro.
TOKYO: Fukushima è il grosso problema. L'acqua radioattiva dista soltanto 250 chilometri dalla capitale che dovrebbe ospitare i giochi del 2020, un grosso problema. Dall'altro lato per quanto riguarda l'efficienza e la puntualità nel realizzare le infrastrutture e quanto serve, il metodo giapponese batte tutti.
In poche parole: per Madrid sembra la volta buona, per Istanbul sembra quasi un'impresa mentre per Tokyo il punto debole è davvero debole...
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