Ole Einar Bjoerndalen |
9 febbraio 2014. Entra nella storia questa data, o per meglio dire, nella leggenda. 40 anni e non sentirli, 12 medaglie olimpiche, settima d'oro conquistata oggi a Sochi in una gara mozzafiato che lo ha visto prevalere sull'austriaco Landertinger di appena un secondo. Ole Einar Bjoerndalen come Bjorn Erlend Daehlie, eguagliato il numero di medaglie, immensi entrambi ma ora la sensazione è che Ole Einar lo supererà con la gara in staffetta dove la Norvegia parte da strafavorita.
Non ci sono più aggettivi per definirlo, sono andati esauriti da quel lontano 1998, a Nagano, in Giappone dove cominciò questa eterna carriera olimpica che sta proseguendo proprio oggi, nel 2014 a Sochi. C'è chi lo voleva eliminare perchè non avrebbe più vinto niente, perchè il fisico non avrebbe più potuto reggere questi ritmi, e invece ha sconfitto tutto e tutti.
Se gli aggettivi sono finiti per il campione norvegese, non si può dir altrettanto per il biathlon: sport meraviglioso che anche oggi ha dimostrato l'altissima spettacolarità, il cardiopalma al poligono, quel poligono che ha tradito il nostro Lukas Hofer all'ultimo bersaglio; ma specifichiamo, non sarebbe stata medaglia in ogni caso. Ottima sarà la posizione di partenza per l'inseguimento, sia per Lukas che per Dominik Windisch. Male la Russia, è medaglia di legno, Shipulin beffato di pochi decimi di secondo dal ceco Soukup, il quale un anno fa sembrava non poter più gareggiare per via di un spaventoso incidente in moto, come dire, altra storia bellissima che lo sport ci ha regalato!
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