L’impresa compiuta dalle parti di Napoli nel tennis la
ricorderemo tutta la vita. Non accadeva da 16 anni di entrare nella semifinale
di Coppa Davis, e mai prima d’ora abbiamo avuto la possibilità di disputare la
semifinale sia nella Davis che nella Fed Cup con le donne. Fognini mostruoso,
fa fuori il numero 8 al mondo, vincitore di Wimbledon 2013, mentre Seppi ha
chiuso il cerchio in un match nel quale era nettamente favorito visto
l’avversario che lo vedeva contrapposto. Ora sotto la Svizzera, sembra Davide
contro Golia, o meglio Italia contro Federer e Wawrinka. Ma a guardare la sfida
sotto la lente d’ingrandimento, qualche possibilità la si intravede: la fiducia
degli Azzurri, conquistata a Napoli, sarà fondamentale, e poi non dimentichiamo
che i match verranno disputati subito dopo la finale US Open, nella quale
Federer o Wawrinka potrebbero parteciparvi, rinunciando poi alla sfida con
l’Italia. Di certo la superficie non ci aiuterà per nulla, si giocherà sl
veloce e non sulla terra rossa, dove d’ora in poi gli stranieri dovranno stare
attenti dalle nostre mine vaganti che hanno fatto vedere di sapersela giocare.
Nel paese del Sol Levante non hanno finito di stupire gli
atleti italiani: dopo Carolina Kostner, lascia il segno anche un’immensa
Vanessa Ferrari. La ginnastica artistica ruota intorno alla nostra 23enne; a
Tokyo in Coppa del Mondo ha vinto, anzi stravinto, ma quello che sorprende è
che in serbo ha ancora qualcosa di più difficile, il ciò significa ancor più
una mazzata per le avversarie. Mancano 2 anni, ma Rio 2016, sembra essere già
il solo e unico pensiero della Ferrari che non vedrà l’ora di rivendicare
quella beffa di Londra 2012. Usa e Cina, sono avvisate.
Era difficile raggiungere i risultati di Miami dove l’Italia
della vela aveva dato spettacolo, ma a Palma di Maiorca non siamo andati poi
così tanto male. I giovani devono crescere per trovare quel ritmo e quella
continuità che serve per competere con i big del circuito iridato. L’esperienza
della Sensini sicuramente li saprà guidare sulla retta via. L’unico podio di
Bissaro-Sicouri non è l’unica cosa positiva, la Tartaglini e Coccoluto sono il
nostro futuro.
Abbiamo già avuto modo di approfondire lo storico bronzo
iridato dell’Under 17 femminile in Costa Rica. Sono quasi finiti gli aggettivi
per definirle, ma intanto ci godiamo il podio pensando che il futuro sarà più
che roseo con queste magiche ragazze. Purtroppo dal Menti di Vicenza non arriva
la notizia che volevamo: la nazionale maggiore fa 0 a 0 con la spagna e vede la
qualificazione mondiale più lontana, servirà passare per l’ostica strada dei
playoff.
Nei pesi la Sicilia ci fa sognare. Genny Pagliaro e Mirco
Scarantino portano la nostra nazionale in cima al panorama europeo, lei con una
tripletta d’oro e lui con un grande argento. Il margine di crescita è ancora
ampio, soprattutto per Mirco che continua a crescere di giorno in giorno,
particolare non da poco il fatto che abbia saputo migliorarsi ad ogni
competizione internazionale fin qui disputata.
Se senti la parola Grimaldi non la puoi non associare a
Martina. Ormai le vittorie sono un’abitudine, non fanno poi più di tanto
scalpore nel nuoto di fondo. Se lei è una certezza, dal Messico, provano i
maschietti ad esserlo. Se vogliamo questa è una bella notizia, ovvero il
ritorno a grandi livelli negli uomini che da anni mancavano.
Niente di positivo nemmeno dal Bahrain. Torna lo spettacolo
ma non tornano le Ferrari, questo è l’impietoso verdetto che vede la nostra
parte di Italia ancora in grossa difficoltà nel circus della Formula Uno. Montezemolo
si arrabbia? Fa bene, ora alla prossima si potrebbe già parlare di anno da
buttare se dovesse andar male…
Male, molto male, la lotta. 13 sconfitte e una vittoria,
sconfitte subite tutte al primo turno. I numeri sono impietosi quelli che
provengono dagli Europei di Lotta disputati in Finlandia. Siamo nei fondi del
continente, senza contare che in giro per il mondo ci aspettano corazzate quali
l’Iran, il Giappone e gli Stati Uniti. Urge un grande e radicale cambiamento a
livello tecnico, speriamo che dal Coni arrivi, per rivedere questo sport, che
ha dato grandi gioie all’Italia in passato, a buon livello e poter lottare con
i grandi.
Concludiamo con la
grande delusione di questo inizio 2014: il ciclismo. Non siamo competitivi, e
la peggior cosa è che non solo non abbiamo nessuno in grado di vincere, ma
qualcuno che ci provi a farlo. I giovani che si distinguevano nel mondo
giovanile faticano tra i big, e gli uomini di esperienza non rispondono
presenti agli appuntamenti che contano. Difficile vedere a breve imprese nelle
Ardenne. E’ aperta ufficialmente la crisi del ciclismo italiano.
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