Il quartetto magico |
15 febbraio 2013! Data storica, indelebile per tutti coloro
che amano gli sport invernali e in particolare il biathlon: l’Italia è bronzo
al mondiale di Nove Mesto con il quartetto italiano nella staffetta 4x6
femminile. Quattro ragazze stupende, hanno sfoderato prestazioni individuali
eccellenti che messe assieme hanno sfoggiato una prestazione corale degna di
superare le più quotate Russia e Germania. Dorothea Wierer è stata fantastica
al lancio, precisa al poligono, è rimasta attaccata lì davanti con le big,
regalando a Nicole Gontier una posizione d’attacco invidiabile. Nicole ha fatto
un numero pazzesco sugli sci, portandosele tutte a scuola, e il poligono non è
stato da meno. I ritmi bassi in terza frazione hanno fatto il gioco di Michela
Ponza, poi delle sue splendide doti al poligono si sapeva. In ultima frazione
Karin Oberhofer ha, come si suol dire, chiuso il cerchio, primo poligono
perfetto, sugli sci ha retto ha retto il passo di quelle davanti arrivando all’ultimo
poligono con altre 5 nazioni pronti a giocarsi le medaglie. Tensione pazzesca,
ma Karin non sbaglia insieme al mostro di Tora Berger e Olena Pidrushna; “è
bronzo”, urla Dario Puppo, commentatore di Eurosport (da quanto aspettava di
urlare per una vittoria?), senza dimenticare l’analista Max Ambesi, molto
prezioso con i suoi dettagli; è bronzo si alla fine, per la gioia di tutti
quanti. Una vittoria che ha dello storico, pensate che da quando esiste la
Coppa del Mondo al femminile, mai la nazionale italiana di biathlon era riuscita
a salire sul podio in una gara a squadre, e la giornata di ieri coincide
proprio con un Mondiale; per l’Italia una medaglia ha sempre un sapore
speciale, non essendo mai stata una nazione che raccolto molto da questo sport,
è ovvio che i successi vengano esaltati come fossero vittorie. Per la cronaca,
la gara è stata vinta dalla Norvegia, nonostante ad un certo punto della gara
fosse a 1 minuto e 23” dalla testa (Solemdal e Berger extraterrestri), seconda
l’Ucraina che continua un mondiale superlativo , e fuori dal podio Germania e
Russia, due nazioni che da sempre hanno duellato assieme per la conquista di
questo titolo. È stata una gara bellissima, una delle più belle nella storia
del biathlon perché mai si erano viste 6 nazioni pronti a giocarsi le medaglie
all’ultimo poligono. E ora per chi non smette di sognare ci sarebbe già l’idea
Sochi, meglio tenere i piedi a terra direte voi, ma è anche lecito pensare in
grande con questo quartetto che d’ora in poi può solo migliorare essendo uno
dei più giovani e che non ha niente da invidiare agli altri! GRAZIE RAGAZZE!
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