Le medaglie dei Mondiali |
Quello di Schladming è stato un mondiale bellissimo, uno dei più belli, difficile
dimenticarlo per spettatori, atleti, organizzazione e tutte quelle persone che
ci hanno girato attorno come ad esempio i giornalisti. Quasi perfetto verrebbe
da dire, qualcosa è mancato, o qualcosa doveva esser fatto e non è stato fatto:
il rinvio del SuperG femminile ad esempio, che se invece di rinviarlo di
qualche ora fosse stato posticipato al giorno dopo, magari avremmo evitato quel
mare di polemiche che si sono susseguite e magari non ci sarebbe stato l’infortunio
della numero uno Lindsey Vonn. Per rendere più spettacolare la competizione,
con magari qualche migliaio in più di persone a tifare, lo slalom maschile
sarebbe stato molto più bello vederlo in notturna, magari al sabato, come è di
tradizione nella tappa di Coppa del Mondo. Mica si può aver tutto direte voi,
certo, ma con queste due piccole sfumature si poteva rendere il tutto perfetto.
Organizzazione magnifica, piste perfette e difficili hanno accompagnato tutte
le gare, malgrado le condizioni meteorologiche non rendessero facile la
conservazione dei tracciati. Sia la Streicher, per le donne, che la Planai per
gli uomini, sono risultate all’altezza, facendo in modo che solo i veri
campioni trionfassero; ed è proprio così, in tutte le gare ha vinto chi ci sa
fare, le sorprese non sono state tante ad eccezione di Marion Rolland, l’unica
vera sorpresa dei mondiali se vogliano, colei che ha portato via l’oro alla
nostra Nadia Fanchini quando tutto ormai sembrava già scritto. Oltre alle piste
penso ci sia stata una grande forza sulla quale Schladming ha fatto leva: il
pubblico. Numeroso in ogni gara, al termine della Planai sembrava come essere
in uno stadio, un tifo uguale per tutti, ma che aumentava progressivamente di
decibel qualora doveva scendere un atleta di casa, come ad esempio quando è toccato
a Marcel Hirscher scendere, sembrava di essere in una vera e propria bolgia
sulle tribune costruite dovunque, anche sopra il bar della pista.
Il "catino" della Planai sullo sfondo |
Dominio USA
recita il medagliere, con Ted Ligety e la giovanissima Mikaela Shiffrin i veri
protagonisti, senza dimenticare l’orgoglio austriaco con Marcel Hirscher che
vince la gara dello slalom con una pressione sulle spalle di un’intera nazione.
Per gli Azzurri è stato un mondiale positivo (c’era chi non prevedeva medaglie
per l’Italia a questi mondiali), due argenti e un bronzo. Bene Dominik Paris e
Nadia Fanchini che nella stessa disciplina, conquistano il secondo posto, con
la Fanchini che ancora non ci crede per quell’oro sfumato; mentre il bronzo
arriva con Manfred Moelgg nel gigante. Forse dalla velocità maschile ci si
poteva aspettare qualcosa di più di un argento. Per ultimo, voglio sottolineare
la vera rivoluzione per i giornalisti che hanno potuto vivere questa
esperienza, come un amico mi accennava. Un vero e proprio cambiamento in cui
la stampa si è sentita a suo agio, a contatto diretto con atleti e ha potuto
vivere interamente le conferenze. La delegazione di Beaver Creek-Vail, che
ospiterà i mondiali del 2015, c’era, presente in tutte le gare per prendere
appunti, quegli appunti preziosi di Schladming 2013, un mondiale che non si
scorderà mai!
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