Stephane Peterhansel |
Tutto è partito da quel
comunicato che vidi nel sito ufficiale dell’Italian Baja come ogni giorno ero
solito consultare. Peterhansel al via della gara! No, è vero? Si è scritto in
maniera ufficiale quindi per forza verrà, ma non ti ricordi che anche qualche
anno fa doveva venire con la Mini e poi non è venuto? Si ma dai, non può
succedere ancora, che figura farebbero? Va bene, non resta che aspettare il
giorno della gara! Guardo e riguardo ogni giorno se ci sono novità, in internet
non si parla tanto di Peterhansel a
Pordenone, ma sicuro che sarebbe l’uomo più atteso. Non ci dovrebbe
essere solo lui, c’è la Mini ufficiale che domina le ultime Dakar, c’è Adam Malysz
che è stato il più grande saltatore di sci di tutti i tempi, c’è Botturi, c’è
Zanotti, il leone Jean Lous Schlesser, c’è Laskawiec,
insomma gente che vedi su Eurosport nel mese di gennaio a fare la Dakar, parola
che solo a pronunciarla mi fa venire i brividi. 15 marzo 2013, è il mio
compleanno, si va in fiera a Pordenone, dovrebbero essere tutti lì quei mostri
sacri, fatalità arrivo nel momento in cui devono entrare nella sala per il
consueto briefing, mi guardo intorno, gente che mastica motori mattina e sera,
vedo la scritta di una felpa che recita “Yamaha Motorsport”, mi ricordo che è
il team di Peterhansel per l’occasione, guardo bene, giro l’angolo ed è lui.
Incredibile, sono a mezzo metro da uno dei più grandi del motorsport, 11 Dakar
vinte, ed è accanto a me, parla francese con quelli che lo circondano. Io
rimango immobile, penso, scatto la foto, con l'iphone, con la macchinetta, una due te, sarò arrivato a dieci, e lo seguo ovunque. Finito il briefing
lo seguo, nel suo box, si prepara per la partenza, mentre attorno fotografi e
media cominciano a radunarsi, ci sono anch’io tra loro, che assisto a delle
scene che non dimenticherò mai. 16 marzo, mi alzo presto, e vado a rivederli,
ma lui è quello che attira l’attenzione più di tutti, devo chiedergli
l’autografo, ho portato due fotografie per farle autografare, aspetto il
pomeriggio che rientri dalle prove speciali. Arriva! Sporco di fango, lo lascio
tranquillo un attimo, si toglie il casco e poi in inglese gli chiedo L’autografo,
mi dice si, un attimo, ce l’ho fatta, gli appoggio le foto sulla moto, sorride
e me li fa, mi accorgo che due fotografi ci stanno fotografando! Cosa fotografano?
Si beh ovvio di sicuro non me, ma penso al lato umano di questo sport in cui la
gente è a contatto con tutti, puoi stare con loro, è possibile nel calcio? Ma dai,
nemmeno sognarlo…è anche questo il bello del motorsport! Metto le due foto
insieme agli altri autografi, alla sera me ne vado a casa contento,
contentissimo, sono stato di fianco a Peterhansel per due giornate, un idolo,
un sogno avverato. Il prossimo da avverare? Due giornate con il suo collega
Sebastian Loeb, pagherei oro…
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