Tony Cairoli |
Il motorsport in Italia si sa che non attrae come in altri
paesi, dove a volte si smette di lavorare pur di vedere i propri beniamini
viaggiare su dei bolidi a chissà quanti chilometri orari. Ma siamo sicuri che
sia un bene per la nostra nazione? Un pezzetto in meno di calcio a favore del
motorsport (che non sia la classica Formula Uno) non avrebbe risvolti positivi?
Lo scorso weekend si è svolto il Gran Premio del Trentino valido per la quarta
prova del mondiale di motocross. Davanti ad una folla di ventitremila
spettatori distribuiti lungo le tribune naturali del crossodromo “Il Ciclamino”
di Arco, il nostro beniamino Antonio Cairoli ha dominato entrambe le manche,
lasciando le briciole agli avversari e mandando in delirio le migliaia di persone
presenti. Cairoli, forse pochi se ne rendono conto, è un “capitale” dello sport
italiano, 6 volte iridato, ha tutte le carte in regola per superare Everts e
arrivare ad essere il più grande di sempre del motocross nel vecchio
continente. Tutto ciò i media principali pare non lo sappiano, accendi la tv il
lunedì e niente, nemmeno 30 secondi di servizio, qualche emittente minore si
permette qualche servizio, ma chissà con quale risultato in termini di
telespettatori. Parlando di giornali la storia non cambia, qualche misero
articolo, posto in un angolo dove l’occhio sembra quasi impossibile arrivarci.
Sarà perché la passione per il motorsport è tanta, ma veramente questo immenso
angolo di sport meriterebbe più spazio, specie quando si parla di piloti
italiani (e che piloti se si nomina Cairoli), o di Gran Premi italiani, ma
rimango perplesso che questo desiderio di tanti appassionati si avveri, almeno
finchè i soldi siano ancora la ragione principale…
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