La gioia rossonera... |
Vedere il finale della Serie A di quest’anno sembrava di
assistere al finale di stagione che l’Inghilterra ha vissuto l’anno scorso con
la Premier League: finale thriller, deciso solo negli ultimi minuti. Ma mentre
in Inghilterra si decideva lo scudetto, in Italia ieri sera ci si giocava la
qualificazione ai playoff di Champions League (giusto ricordare che il terzo
posto non garantisce la partecipazione diretta alla più grande competizione
europea di calcio a livello di club); alla fine la spunta il Milan sulla
Fiorentina, ovviamente non senza polemiche sull’arbitraggio, anche se a mio
avviso Bergonzi non è stato poi così disastroso. Viola, Montella a parte, non l’hanno
presa bene e ancora una volta hanno contribuito a mostrare ciò del calcio
italiano non piace, ovvero l’aspettare il pullman del Milan con i relativi
insulti e cori non proprio opportuni di una degna tifoseria come quella della
Fiorentina. Tifosi della curva Fiesole a cui vanno aggiunti i classici
imbecilli che continuano ad alimentare il fuoco del razzismo, quando non è
bastato domenica scorsa sospendere una partita, gli stessi in un altro stadio
senza il medesimo giocatore colpito la domenica prima, hanno continuato sulla
loro strada a far del male, non solo al calcio italiano, ma all’immagine
calcistica italiana che vede tutto il mondo. Che fare di fronte a questo problema
così grave e che si allarga ogni benedetta domenica? Ci sarebbe un capitolo
nuovo da aprire, ma il parere e il consiglio di Prandelli mi sembra il più
corretto. Ho nominato Montella prima, giusto spendere due righe su questo
allenatore, anzi dedicherò un articolo perché se lo merita tutto. Archiviate Juventus
e Napoli che già avevano chiuso il loro campionato, passiamo all’immensa
Udinese: è ancora Europa dopo l’ennesima rimonta finale, esempio calcistico da
insegnare in tutte le università dello sport italiane. Salutano la Serie A il
giovane Pescara, il disastrato Siena e inaspettatamente l’esuberante Palermo di
Zamparini. Voto al campionato? Un bel 8: la sfida dallo scudetto si era
spostata al terzo posto, e che sfida! La lotta salvezza ha tenuto in scacco
fino all’ultimo squadre del calibro di Genoa, Palermo e Torino, i goal e le difficoltà
di rimonta di alcune squadre sono stati in gradienti principali, tutti
presupposti per quello che è stato un gran divertimento.
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