Dorothea Wierer |
Cancellate la prima tappa di Coppa del Mondo di biathlon, da
domani ad Hochfilzen si rivedrà il vero biathlon mondiale. Se c’è un’immagine
che di questo sport vorrei non fosse stata trasmessa, sia trasmessa, e fosse
trasmessa in futuro, è proprio quella di Oestersund. Biathlon, sinonimo di uno
sport meraviglioso, e mai finirò di ripeterlo, non può essere quello visto in
Svezia, o quantomeno non lo si può rovinare in queste maniere. Difficile
farsene una ragione, difficile credere che una gara possa essere interrotta all’inizio
del quarto poligono quando l’aspetto meteorologico è lo stesso dei primi tre
poligoni. Sonora e tanto giusta la reazione delle atlete, mentre la sospensione
diventa un’assurdità, o ancor di più per un italiano se lì davanti c’è anche l’immensa
Dorothea Wierer al quinto posto dopo esser partita per quarantunesima. Facciamo
un paragone: biathlon e calcio; l’arbitro sospende la partita perché piove? No!
Per sospendere la partita il campo deve essere impraticabile. Benissimo, a
Oestersund soffiava un forte vento, ma molte atlete hanno dimostrato che il poligono
era fattibile, magari colpire cinque di bersagli era un miraggio, ma ci si
poteva benissimo difendere. Secondo aspetto che gran parte del tracciato era
coperto dal bosco, quindi la sciata non era impossibile. Risultato? Hanno
rovinato lo spettacolo del biathlon, che a volte può essere anche questo. Speriamo
non succeda mai più, o almeno lo si fa prima della gara, al massimo al primo
poligono, ma non al quarto. Semplici “consigli” da un tifoso! Un dato di fatto
rimane: la Wierer era quinta…
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