Eh già, 23 ottobre 2011! Una data da ricordare dal punto di vista sportivo dopo aver visto quello che è successo.
Partiamo dal “mattino”, Nuova Zelanda campione del mondo di rugby per la seconda volta nella sua storia dopo aver sconfitto ancora la Francia come nel 1974. La partita non è stata bellissima, ma carica di tensione fino all’ultimo data la vittoria degli All Blacks solamente
per 8 a 7 nei confronti dei Blues. Per il rugby non vorrei fosse ricordata solo la partita, bensì tutti i preparativi e i cerimoniali che la hanno preceduta e seguita: la festa per le strade, come quel fiume “nero” di spettatori ha accompagnato il pullman dei loro beniamini allo stadio è stato incredibile; cose che nelle altre edizioni dei mondiali è stata difficile da vedere, sarà perché sono All Blacks, sarà che tutti sono affezionati per la loro storia ma solo in un paese che ne è la patria di quello sport (in questo caso Nuova Zelanda-rugby) può succedere tutto questo; ne sono sicuro che la stessa storia, o magari vedremo di meglio, la vivremo con Brasile 2014. Un ultimo accenno va fatto a quello che è stato l’inno davvero da brividi cantato dall’intero Eden Park, e all’Haka; quest’ultima è stata intensissima, con quella Francia che prima si schiera a punta e poi avanza mentre gli All Blacks la eseguono aumentando la cattiveria a ogni avanzata francese (prendendosi la multa per aver passato la metacampo); strepitoso il taglio della gola finale e il gesto della pistola! Alla fine dopo il trionfo è partita la festa, un’intera nazione che si è messa a esultare.
per 8 a 7 nei confronti dei Blues. Per il rugby non vorrei fosse ricordata solo la partita, bensì tutti i preparativi e i cerimoniali che la hanno preceduta e seguita: la festa per le strade, come quel fiume “nero” di spettatori ha accompagnato il pullman dei loro beniamini allo stadio è stato incredibile; cose che nelle altre edizioni dei mondiali è stata difficile da vedere, sarà perché sono All Blacks, sarà che tutti sono affezionati per la loro storia ma solo in un paese che ne è la patria di quello sport (in questo caso Nuova Zelanda-rugby) può succedere tutto questo; ne sono sicuro che la stessa storia, o magari vedremo di meglio, la vivremo con Brasile 2014. Un ultimo accenno va fatto a quello che è stato l’inno davvero da brividi cantato dall’intero Eden Park, e all’Haka; quest’ultima è stata intensissima, con quella Francia che prima si schiera a punta e poi avanza mentre gli All Blacks la eseguono aumentando la cattiveria a ogni avanzata francese (prendendosi la multa per aver passato la metacampo); strepitoso il taglio della gola finale e il gesto della pistola! Alla fine dopo il trionfo è partita la festa, un’intera nazione che si è messa a esultare.
Sembrava una giornata stupenda dopo questo trionfo non solo del rugby ma dello sport in generale, quando incominciano a diffondersi le prime notizie della caduta di Marco Simoncelli al Malaysian Grand Prix. Subito tutto è sembrato tragico, di certo quando un casco vola e la testa rimane scoperta difficile che tutto si risolva per il meglio. Non ho tante parole da spendere qui, pubblicherò un articolo riguardante tutto ciò.
Arriva mezzogiorno e mezzo, l’anticipo della serie A di calcio prevede il Milan in scena a Lecce; partita surreale per la notizia della morte di Simoncelli (grande tifoso rossonero). Il Milan va sotto 3 a 0 il primo tempo sembrando di non essere nemmeno sceso in campo. Il secondo tempo? Tutta un’altra storia: entra KP Boateng, tripletta, grande spinta a tutta la squadra finchè all’82esimo su un pallone dolce di Cassano Yepes di testa “la mette”, come direbbe il grande Tiziano Crudeli telecronista per Italia Gold. Al fischio finale è l’apoteosi! Per ora ne è la partita più pazza del campionato, e secondo me destinata a rimanerci fino alla fine, questo è il calcio, sotto di 3 a 0 alla fine ci si può ritrovare 3 a 4, e come hanno detto i rossoneri sembrerebbe “facile”: basta crederci!!
Termino l’articolo ricordando in breve che domenica era il settimo giorno dalla scomparsa di Dan Wheldon, sabato si sono svolti i funerali a Indianapolis davanti migliaia di persone. Dallara intitolerà la vettura del 2012 (DW12), dai vari interventi delle autorità ciò che emerge è che Dan non sarà mai dimenticato solo come sportivo ma soprattutto come un grande uomo alla ricerca di grandi sfide!
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