30 maggio 2012

IL GIRO D'ITALIA 2012 PARLA CANADESE


Ryder Hejsedal

Alla fine il trentaduenne canadese ce l’ha fatta! È di Ryder Hejsedal il 95° Giro d’Italia. 

Da vero outsider ha saputo resistere anche alle grandi salite, sorpassando in classifica
Rodriguez soltanto nella cronometro finale di Milano.
Dice di averci creduto alla fine soltanto negli ultimi 5 chilometri della corsa, anche se alla gente già qualche giorno prima aveva fatto capire di essere un pretendente serio per la vittoria insidiando i “veri” big; quei big che non si sono fatti vedere in questo giro, come fossero in netta difficoltà, in particolare gli italiani Scarponi, Basso, Cunego e Pozzovivo (rispettivamente dal quarto al settimo in classifica) dando la netta sensazione di non farcela più a sostenere un giro da capitani e che nei prossimi anni ci sia un urgente bisogno di cambio generazionale. Se sono mancati gli italiani, c’è chi ha tentato di ravvivare la corsa in qualche modo: parliamo dei primi tre in classifica generale; l’ex biker e surfista Hejsedal da sorpresa, piano piano è diventato un protagonista lasciando tutti stupiti della sua forza, Rodriguez (secondo a 16”) ha provato di tutto fino allo Stelvio per staccare il canadese il più possibile sapendo di essere inferiore nella cronometro che si sarebbe disputata all’indomani a Milano, e poi quel coraggioso belga De Gendt (terzo a 1’39”) che stava per compiere un’impresa pazzesca nella tappa del Mortirolo e Stelvio dove virtualmente è arrivato ad essere anche maglia rosa ad un certo punto.
Thomas De Gendt
Pochi scatti decisivi, nessun attacco da lontano degli uomini di classifica, molta paura, tanta stanchezza dopo le prime due settimane, questi sono gli elementi caratterizzanti del Giro d’Italia 2012 organizzato ancora una volta in maniera perfetta dalla RCS e con delle tappe davvero stupende (Pampeago su tutte), ora non resta che aspettare il Tour de France per vedere se questa flessione del ciclismo sia un problema generale o sia stata una caratteristica del Giro di quest’anno.
SORPRESA: Thomas De Gendt
DELUSIONE: Frank Schleck

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