I pretendenti alla maglia rosa |
4 maggio 2013, parte il Giro d’Italia, festa, calore e
fascino sono 3 delle principali componenti quando si parla di questa bellissima
e importantissima manifestazione. C’è chi, anche tra gli intenditori, dice che
il Tour sta perdendo l’importanza primaria al cospetto della corsa italiana: le
montagne? La gente? Le tappe? Un po’tutto contribuisce a ciò. Si parte da
Napoli, città in festa già da mercoledì, pronta per dare il via ad una sfida
che si preannuncia più agguerrita che mai: in sette per il primato, salvo
ovviamente sorprese, anche se potevano essere in otto dato il ritiro all’ultimo
per una cisti di Ivan Basso. Hesjedal, vincitore uscente crede nel bis, tutto è
possibile e il bravo ragazzo canadese ha tutte le carte in regola per stupire
nuovamente. Samuel Sanchez è diventato maturo al punto giusto per portarsi a
casa anche un giro d’Italia, gli arrivi in salita sono il suo forte: spettacolo
assicurato. Cadel Evans, continua dire che se parte non lo fa per staccarsi
alla prima montagna, ma perché è ancora in grado di lottare per la maglia rosa,
significa anche per portarla fino a Brescia. Poi c’è l’uomo di casa, Vincenzo
Nibali, a Napoli tutto il tifo è per lui, è arrivata la grande occasione,
verrebbe da dire che ora non si può sbagliare anche se sarà difficile farlo
quando ti trovi avversari così forti, forti come l’attrazione dei media di
quest’anno Bradley Wiggins. Tutti i giornalisti lo cercano, televisioni da
tutto il mondo, compresa la televisione di stato cinese e Al Jazeera, lo
cercano ovunque, un po’ come quando è sbarcato in Italia Armstrong; forse la
pressione è tutta su di lui, dato che da un vincitore del Tour de France ti
aspetti sempre il massimo. E poi c’è Scarponi, ogni anno lì davanti ma senza
primeggiare, sarà la volta buona? Staremo a vedere…la sorpresa sta nell’olandese
Gesink, un punto di domanda che potrebbe stupire tutti. Sette sono gli
ufficiali pretendenti alla maglia rosa, ma l’ottavo e il nono li aggiungo io,
la sorpresa delle sorprese, chiamato all’ultimo dopo il ritiro di Ivan Basso,
Damiano Caruso ha l’occasione della vita, sarà lui probabilmente l’uomo di
punta della Cannondale, non un giovane qualunque, ma uno di quelli preparati
per sorprendere. Non è finita qui, il buon Franco Pellizzotti nessuno l’ha
nominato, ma attenti, potremmo finire col nominarlo tutti quanti…Buon giro a
tutti!
Nessun commento:
Posta un commento